Oggigiorno, tutti sanno che cos’è l’Aperol. Ma vi siete mai chiesti perché lo chiamiamo Spritz?
Per trovare risposta a questa domanda, dobbiamo fare un passo indietro fino al 1805, al tempo delle guerre napoleoniche, quando Austriaci e Ungheresi presero possesso del Veneto. Il Prosecco è originario di quest’area. Durante l’occupazione dell’Impero austro-ungarico, gli Austriaci erano soliti consumare il vino italiano del posto e, poiché troppo alcolico per i loro gusti, lo diluivano con un po’ d’acqua, in tedesco: “spritzen” . Col tempo, la parte di acqua aggiunta diventò frizzante.
Col passare degli anni, il vino frizzante finì per imporsi e i consumatori iniziarono a miscelare il vino con vari liquori. Il vino frizzante prescelto diventò il Prosecco, mentre il primo liquore ad esservi abbinato fu quello del marchio “Select”, nel 1920. Il Select è un liquore originario di Venezia creato nel 1920, tuttavia, al giorno d’oggi non gode della stessa popolarità dell’Aperol.
Anche il marchio Aperol fu creato nel 1920, ma fu solo negli anni 50 che iniziò a diventare un’apprezzata alternativa al consueto mix veneziano di vino bianco e soda o di Prosecco e Select. Aperol iniziò a popolarizzare una ricetta composta da 3 parti di Prosecco, 2 di Aperol e 1 di acqua frizzante. In questo modo, riuscì a creare un legame tra l’Aperol e lo Spritz e tra l’Aperol e il Prosecco. Nel 2003, il Gruppo Campari acquisì il marchio Aperol, dando inizio a una storia di successo internazionale.
La ricetta:
- Servire in un bicchiere Double Old Fashioned o in un bel calice da vino grande;
- Aggiungere un massimo di 4 cubetti di ghiaccio;
- Aggiungere 6 cl di Prosecco JAYA Brut;
- 4 cl di Aperol, da versare con moto circolare sul Prosecco con ghiaccio;
- Completare il drink con uno “Spritz”, aggiungendo una spruzzata di acqua gassata e infine mescolare;
- Guarnire con una fetta d’arancia e una o due olive su un bastoncino da cocktail. Si consiglia di non aggiungere la cannuccia.